I gatti sono animali misteriosi, spesso interpretati come solitari e poco amorevoli. Ma la realtà è che appartenendo ai felini, hanno innato qualcosa di selvatico che non si può addomesticare del tutto, anche se la storia dell’addomesticamento e della fascinazione provocata dal gatto è molto lontana. Certo, gli antichi dedicavano ad essi statue se non addirittura le sembianze delle divinità, noi stiamo lasciando solo delle GIF animate nei nostri profili social. Però forse questa è la prova della suggestione che provocano in noi i gatti, delle piccole tigri dal muso accattivante che sembrano vivere in un universo apparentemente inspiegabile. Intelligenti, agili, pelosi e tremendamente belli, i gatti sanno trasmettere affetto e fanno compagnia, anche se sono meno complici dei cani. Però dalla loro hanno quell’autonomia e indipendenza che fa sì che si possano tenere in appartamento. E tranne che nel periodo dell’innamoramento, sono silenziosi e non disturbano. E per la verità spesso non vogliono essere disturbati, soprattutto quando trovano un comodo ricovero dove spalmarsi e stirarsi.
Ecco alcuni fatti interessanti sui gatti che forse non conoscete o che vale la pena insegnare ai vostri figli, per ammirarli ed averne rispetto.
I gatti sono famosi per gli occhi, tanto che dire “occhi da gatto/a” suona ai più come un complimento. L’iride colorato spesso cangiante non si trova doppio. Hanno gli occhi più rimarchevoli tra gli esseri viventi sulla terra, superiori a quelli degli altri grandi felini. Gli scienziati di Berkeley in California hanno dimostrato che negli occhi degli animali si riflette il loro comportamento. Essi ci dicono se sono attivi di notte o di giorno. I gatti con le loro pupille verticali nascondono l’istinto predatorio. Per questo tendono a giocare e nascondersi, nonché inseguire qualsiasi cosa si muova.
Non è assolutamente vero che i gatti fanno le fusa solo quando sono contenti e se la godono. Certo, ci sono molte possibilità che le facciano quando li accarezziamo, perché a loro piace il contatto fisico. Ma la verità è che possono fare le fusa anche in condizioni di stress. Secondo alcuni ricercatori californiani i gatti fanno le fusa per stimolare l’apparato muscolare e quello scheletrico, per tenersi in forma senza spendere molta energia.
I gatti si dice che abbiano sette vite però non possono farci compagnia per sempre e la loro aspettativa di vita è quella di un terzo dell’uomo. Attualmente il gatto più anziano del mondo ha 26 anni e vive come fatto domestico. Il più longevo gatto mai registrato nella storia aveva raggiunto i 38 anni: quasi la metà dell’aspettativa di vita umana. Non poco.
I gatti hanno un istinto predatorio latente, che si palesa quando li facciamo giocare o li importuniamo. Non a caso hanno gli artigli retrattili. Vengono spesso paragonati ai cani, tanto che si dice che questi ultimi dallo loro abbiano l’istinto per la caccia. È indubbio, visto che alcuni cani vengono addestrati proprio per aiutare il cacciatore a riportare le prede. Ma i gatti come predatori sono meglio dei loro “cugini”. Come specie i felini sono superiori ai canidi, che pure lavorano in collaborazione. E anzi, quando i primi gatti sono apparsi nel Nord America, sono stati i cani (allora selvatici) a subirne le maggiori conseguenze dal punto di vista della competizione alimentare.
I cani sono i migliori amici dell’uomo. E i gatti? Che livello di amicizia hanno con il loro padrone? È vero che sono indifferenti? Spiace dirlo, ma nella maggior parte dei casi è così. I ricercatori hanno dimostrato che ai gatti interessa poco o nulla di ciò che dice il loro padrone, che urli o gli parli soffusamente, per intenerirli. I gatti non sono stati addomesticati per ascoltare gli uomini o peggio eseguire degli ordini, come è successo ai cani. Tuttavia c’è un dato da aggiungere: se vogliono una carezza cercano e sono molto insistenti. Quindi non è che non capiscano a chi rivolgersi, ma fanno un po’ gli spiritosi. Non ti cercano se non quando ne hanno veramente bisogno. Ma in quel momento, lo sappiamo, sono tenerissimi e quindi ci fregano ancora una volta.
I gatti piacciono tanto perché sono morbidi, caldi e pelosi. Oltre a essere esteticamente belli da vedere (ok, tutti tranne il famigerato cane spelacchiato di Rachel Green in Friends, “solo per appassionati”), fa piacere averli vicini. Il pelo è morbido, sono puliti e reagiscono alle carezza. Ma fate attenzione: i gatti, come tutti, hanno delle zone che preferiscono quando si tratta di accarezzarli. Ad esempio, non conviene mai farlo alla base della coda, nel retro del dorso. Perché, non ci crederete mai, ma quella è una zona erogena e può creare fastidio. Accarezzateli sul collo e sul muso, in particolare sotto il mento e nelle guance. Noterete subito che hanno la tendenza a strusciarsi.
I gatti spesso si accontentano dei resti del pranzo. È un modo per adescarli che lascia il tempo che trova, ma che forse è più sano di certe schifezze da supermercato. Però, a differenza dell’uomo, non amano le cose dolci, come tutti i grandi felini.
I gatti rendono gli uomini più attraenti. Ebbene sì. Il proprietario di un gatto, lo ha dimostrato una ricerca, risulta più attraente perché viene percepito come un uomo in grado di prendersi cura della propria prole. Chi si occupa di un gatto viene visto come un uomo che ha interessi, tra cui quello di gestire un essere vivente che richiede tempo, cura e attenzioni.
Chi possiede un gatto in genere è più introverso, ha una paura solitaria, è meno caloroso rispetto a chi possiede un cane. Ma è anche vero che ha un innato senso dell’avventura, è molto immaginativo, ed è disposto ad aprirsi se sollecitato. Insomma, si assomiglia molto al suo padrone.
I gatti presenti nel mondo sono più di 500 milioni. E sono associati all’esistenza dell’uomo da almeno 10.000 anni. Un gatto domestico pesa in media 4-5 chili, per questo sono facili da prendere in braccio. Ma ci sono gatti che arrivano a pesare il doppio, se non il triplo.
I gatti più anziani tendono ad essere molto più aggressivi rispetto ai cuccioli (i famosi “gattini”). Hanno sensi estremamente sviluppati: udito fine, vista notturna potente, che gli permette di vedere in condizioni impossibili per l’uomo.