La morra è un gioco assai diffuso, persino tante applicazioni la riprendono e c’è una solida tradizione in Sardegna e Friuli. È un gioco particolare, che si fa in due, stando in piedi uno di fronte all’altro. Simultaneamente i giocatori tendono il braccio destro, mostrando il proprio numero da 0 a 10, usando generalmente delle variazioni dialettali a volte modificate secondo l’uso del luogo, per rendere inequivocabile la scelta. Il gioco è semplice, ma la variabilità del risultato, determinato dall’imprevedibilità dell’azione dei due sfidanti, genera sfide appassionanti. I due contendenti hanno l’onere di indovinare la somma dei numeri che uscirà, se non indovina nessuno, o se indovinano entrambi, il turno è nullo. vince la partita che per primo raggiunge un numero convenuto di turni vittoriosi (in Sardegna la tradizione vuole 16). Il gioco viene svolto velocemente, scandendo i numeri in modo frenetico, con un ritmo incalzante, chiassoso, ricco di effetti acustici. Chi ha riflessi rapidissimi e grande destrezza può riuscire a modificare il proprio numero di dita stese, così da volgere a proprio vantaggio la situazione determinata dal numero di dita che una frazione di secondo prima è stato chiaramente e definitivamente mostrato dall’avversario. Per questo, e per la violenza gestuale e verbale che comporta, la morra è da sempre considerato un gioco proibito nei locali pubblici. Il motivo è anche un elemento di azzardo e casualità che spesso portava chi assisteva a raccogliere scommesse sull’esito.
Una variante per bambini è la celebre morra cinese che si fa in due, affrontati, in piedi o seduti, con ritmo molto lento, senza parlare. Simultaneamente i due giocatori (muovendo o non muovendo il braccio) mostrano una a scelta fra tre figure: il pugno chiuso che fa la pietra, indice e medio tesi a imitare le forbici, il palato aperto che indica la carta. La pietra batte le forbici spezzandole, le forbici tagliano la carta, che a sua volta avvolge il pugno, cioè la pietra. Vince il turno chi mostra la figura vincente: se entrambi i giocatori mostrano la stessa figura la giocata è nulla.
Sembra che la morra cinese sia diffusa solo in Italia e in estremo oriente. La morra senz’altra specificazione è diffusa nel bacino del Mediterraneo, e in tutti i paesi arabi. Non è conosciuta nell’antica Roma, nella Grecia classica o nell’Egitto dei Faraoni, ma mancano gli indizi, non è detto che non esistesse un gioco analogo. Il termine morra o mora viene attestato in italiano dalla fine del Quattrocento. Fra le etimologie proposte una intende che questo sia un gioco da giocare alla mora, cioè alla maniera dei mori, gli Arabi.