Il rinoceronte è in serio pericolo

Se l’uomo un giorno dovesse estinguersi sicuramente non lascerà una grande eredità. Stiamo riducendo il mondo animale a una gigantesca riserva, nella quale ci sono pochi esemplari. Animali stupendi, da osservare, da studiare, che avremmo tutto il vantaggio a proteggere per il ruolo che giocano in ecosistemi sempre più minacciati. Ormai, bisogna dirlo, certi animali in via di estinzione stanno diventando come dei reperti da museo, delle attrazioni turistiche che ammiriamo senza renderci veramente conto di quanto siano preziose.

Tra essi c’è il rinoceronte, un grosso mammifero considerato il più grande animale terrestre dopo l’elefante. Il rinoceronte ogni giorno viene cacciato a causa del suo corno, che si stima abbia più valore della cocaina. I naturalisti dicono che in Africa vengono uccisi 3 rinoceronti al giorno, e il tutto per quel corno che in vari paesi del mondo è utilizzato per vari scopi.

Un corno di rinoceronte in media pesa 5 chili: in Cina la sua polvere viene attualmente utilizzata per preparati medicinali appartenenti all’area della medicina tradizionale che non hanno in realtà alcun effetto. Secondo questa medicina il corno del rinoceronte avrebbe proprietà curative contro il cancro. Ma non solo: esso è considerato un afrodisiaco e cura anche malattie da reumatismi e da febbre. In verità il rinoceronte è fatto interamente di cheratina, la stessa sostanza della quale sono fatte le nostre unghie o i nostri capelli. Il che ci fa capire che se fosse questo il caso, basterebbe mangiarsi le unghie per guarire da forme tumorali maligne. La cheratina ha un qualche ruolo nel contrastare la febbre, ma nulla in meno di quanto non possa fare un ben noto principio attivo (il paracetamolo), commercializzato a prezzi irrisori in tutte le farmacie.

La famiglia dei rinoceronti è divisa in due grandi gruppi: il rinoceronte nero e il rinoceronte bianco. Il rinoceronte nero, a dispetto del colore, è grigiastro e vive in zone pianeggianti, ai margini delle foreste dell’Africa centrale. Invece, il rinoceronte bianco è molto più raro e più soggetto alla caccia indiscriminata dei bracconieri. È diffuso nell’Africa centrale e meridionale, spesso in grandi riserve. Il pericolo di estinzione riguarda tutte le specie, compreso il rinoceronte asiatico che vive a Sumatra e in alcuni territori della penisola indocinese.

Per le organizzazioni a tutela del mondo animale, l’unico vero pericolo per questo animale arriva dal mercato degli afrodisiaci e dalla medicina tradizionale. Vietnamiti e cinesi sono molto attivi nella caccia, perché possono rivendere a prezzi esorbitanti la polvere del rinoceronte. Se venisse a mancare questa domanda, che fa leva su credenze millenarie, di colpo il rinoceronte smetterebbe di essere un animale pregiato. Uno dei deterrenti è stato quello di colorare e avvelenare i corni dei rinoceronti (vivi) cercando di dissuadere i bracconieri. Ma la verità è che lo spray si può rimuovere facilmente e che non è nemmeno pensabile estrarre il corno in maniera legale, a tutti gli esemplari rimasti (qualche decina di migliaia). Il corno inoltre serve a proteggersi dalle aggressioni e a lottare tra esemplari maschi per il predominio della specie. Inoltre è stato notato che i rinoceronti ai quali sono stati estratti i corni, diventano molto più aggressivi rispetto all’ambiente circostante, creando delle situazioni di stress insostenibili. Una pessima eredità dell’uomo, troppo avido di denaro.

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