La pesca sportiva in Italia ha molti appassionati. Il motivo è semplice: tanti corsi d’acqua e il mare. Il numero dei praticanti tutto sommato cresce ogni anno e ci sono varie tipologie di pesca che grazie al web, con Facebook, i blog e i forum dedicati, raccolgono gli appassionati, creano appuntamenti, promettono nuove avventure. La pesca subacquea, quella in mare e quella di acqua dolce hanno tecniche differenti. Esistono regolamenti precisi, anche sulle taglie dei pesci, per esempio.
Oggi vogliamo parlarvi di una particolare tecnica di pesca che si pratica in mare, quanto in acqua dolce: la pesca spinning. In Italia è molto più diffusa nella versione dei torrenti e dei laghi, per cui parleremo principalmente di questa.
La pesca spinning prende il nome molto probabilmente dal movimento rotatorio impresso al filo e all’esca attraverso un abile gioco di movimenti con gli arti. La caratteristica principale dello spinning è data dal giocare in modo sportivo con il pescato, accentuando lo spirito competitivo e dando una sensazione di coinvolgimento pressoché totale. Facendo le debite differenze, come un videogame che rispetto ad altri tipi di pesca, ha un livello di difficoltà in più. Questo è dato dall’obbligo imposto dai puristi di non utilizzare delle esche vive e naturali.
Le esche artificiali nella pesca spinning sono dunque essenziali per ottenere successo. La pesca deve il suo divertimento, il suo coinvolgimento alla tecnica e al fatto di giocare pulito con i pesci, dandogli un piccolo vantaggio.
Quali sono i pesci da pesca spinning?
Il pescato è molto vario e naturalmente dipende dalla tipologia di specchio d’acqua. Nel caso dei torrenti e dei laghi essi sono dei voraci predatori come il luccio, la trota, il persico trota (black bass), il cavedano, il persico reale, il siluro e la cheppia. Naturalmente lo spinner tende a prediligere i grandi predatori come il luccio o il black-bass e la trota, per la bontà delle sue carni e per il fatto che occupa delle nicchie ecologiche facilmente raggiungibili, come i laghetti, oltre che per il sapore, fatto che non guasta.
Perché gli artificiali sono importanti
La pesca spinning parte dal concetto molto sportivo di concedere al pesce il vantaggio di non abboccare facilmente. Per “ingannarlo” bisogna usare delle esche artificiali in modo che parte del successo della pescata dipenda dalla tecnica impiegata, e non dal proverbiale, facile e scontato abboccare all’amo.
Le esche artificiali sono principalmente di due tipi: hardbait, cioè dure e softbait, cioè morbide. Le esche artificiali simulano un vero pesce o una vera preda per cui devono non solo muoversi, ma anche creare dei riverberi, delle onde sonore, dei movimenti della massa d’acqua e delle vibrazioni che attirano l’attenzione dei pesci. Il tipo di artificiale più diffuso è senza dubbio il minnow. È costituito principalmente da un pesce artificiale che mima la sagoma e i colori del pesce vero. In taluni casi, quando i minnow sono di buona fattura, imita anche i movimenti grazie all’abilità dello spinner.
Il minnow quando viene usato con dei piccoli strattoni tende a muoversi proprio come un animale vero, affondando sotto il pelo dell’acqua, creando riflessi e oscillazioni che traggono in inganno il predatore. Può galleggiare ma anche affondare leggermente e viene usato prevalentemente in acque basse. I pescatori hanno poi via via fatto introdurre dei modelli in grado di rimanere esattamente nel punto di immersione (suspending) come se fossero appunto sospesi, inducendo nell’errore anche il pescato più sospettoso.
Tra le altre esche artificiali si segnalano lo spinnerbait, che utilizza il movimento rotante delle palette per simulare una preda che reagisce e che quindi stimola costantemente il cacciatore (il black bass e il luccio). Tra gli altri artificiali si segnalano il vermone e il popper (un galleggiante in grado di produrre vibrazioni).