Il 1816: l’anno senza estate

Due secoli fa, nel 1816, il mondo era appena uscito dall’epoca napoleonica, ma l’anno è famoso per essere stato definito “senza estate”. A causare un drastico calo delle temperatura nella stagione calda, ci pensò il vulcano Tambora, situato in Indonesia, responsabile della più grande esplosione / eruzione vulcanica conosciuta dall’uomo e documentata.

L’esplosione però avvenne un anno prima, precisamente il 10 aprile del 1815, e registrò un suono mai udito prima, che secondo gli scienziati fu udito a migliaia di chilometri di distanza. Nell’isola di Sumatra, distante oltre 2600 km, fu udito come uno sparo. Secondo gli studiosi ci fu un’altra violenta eruzione, superiore a questa nel 181, ma non essendo stata registrata, in quanto situata in Nuova Zelanda, non viene calcolata dagli storici.

L’eruzione non venne all’improvviso. Iniziò con una larga cappa di cenere che si formò intorno alla sommità della montagna. Ci furono delle eruzioni di minor entità per diversi giorni, davanti agli abitanti della zona che non sapevano esattamente cosa aspettarsi. Alle sette del pomeriggio del 10 aprile, si alzarono tre colonne di fumo e polveri e la montagna divenne una palla gigantesca di fuoco e lava. Circa 100 km cubici di materiale piroclastico fu espulso in ara, dando luogo a un’esplosione di scala 7 su 8. Tutta la vegetazione dell’isola fu praticamente bruciata sull’istante e si calcolarono 10.000 morti immediati nelle vicinanze.

Il vulcano espulse nell’atmosfera una tale quantità di polveri e ceneri da offuscare letteralmente il sole per mesi, non solo nell’emisfero australe, ma anche in quello boreale. Fu quindi questa enorme quantità di ceneri cosparse nell’aria che causò l’anno senza estate. Il numero delle vittime dovuto alla carestia si stima in 300.000 persone. Una delle prove dell’anno senza estate è data dai celebri quadri del pittore inglese William Turner, che dipinse degli splendidi tramonti, la cui bellezza era proprio aumentata dalla cenere sparsa dal Tambora.

Due gigantesche tempeste artiche si riversarono sul Canada e sul New England nel mese di giugno. Fu calcolato mezzo metro di neve a Quebec, con temperatura inferiori alle media di 20-25 gradi. Il Tambora comunque non ha prodotto un’eruzione paragonabile a quella del Monte Toba, situato a Sumatra, sempre in Indonesia, che secondo una teoria avrebbe dato luogo a una catastrofe di così immani proporzioni da aver ridotto la popolazione umana sulla terra a circa 1000 individui. Secondo gli scienziati la scarsa diversificazione genetica della specie uomo si deve proprio a questo passaggio obbligato.

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